domenica 11 dicembre 2011

La Metodologia Scrum

Per molti sviluppatori software, la metodologia agile non è niente di nuovo. La maggior parte delle persone sa che Agile è stata una risposta diretta ai paradigmi dominanti del project management, riportando molti principi della lean manufactoring. Nel 2001, quando questo nuovo paradigma ha iniziato a prendere forza, agile è stato formalizzato con un manifesto sottoscritto da 17 pionieri che si incontrarono allo Snowbird Ski Resort nello Utah. Il loro manifesto, oltre ad essere considerato il testo fondamentale per le pratiche ed i principi agile, esprime la filosofia che sta dietro ad agile, che pone la maggiore enfasi sulla comunicazione e sulla collaborazione, la funzionalità del software e la flessibilità di adattamento alle nuove realtà di business.

Ma nonostante tutte le migliorie che il manifesto agile ha apportato nel revisionare l’approccio filosofico allo sviluppo software, esso non ha fornito i processi concreti che i team di sviluppo devono mettere in atto. Come risultato sono stati sviluppati un sottoinsieme di metodologie basate su tale manifesto, una di esse è Scrum.
 

domenica 4 dicembre 2011

La qualità paga?


Parlando di “costi della Qualità”, viene da pensare che il percorso verso la certificazione sia una spesa fine a se stessa e, come tale, possa essere sostenuta solo da quelle organizzazioni che hanno una struttura in grado di accollarsi questo onere finanziario.

In realtà la Qualità può essere considerata una sorta di investimento per il futuro dato che, come vedremo, permette di evitare una serie di costi che, spesso, le organizzazioni non sono in grado di quantificare perché occulti.
Il costo di un errore rilevato da un cliente è 5 volte maggiore dello stesso se individuato dall'azienda nella fase di progettazione o in quella di realizzazione. In parole povere: prima troviamo un errore e meno ci costa.Una ricerca americana che va avanti dal 1972 (la “Profict Impact of Market Strategy”) evidenzia che, tra tutte le scelte strategiche fatte dalle aziende, quella che paga di più è proprio l’implementazione della Qualità.

lunedì 14 novembre 2011

Natale e persone intermittenti

«E’ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.» Charles Bukowski

sabato 29 ottobre 2011

KAIZEN: il miglioramento continuo

"Gestire" un'azienda è una cosa tutt'altro che facile che si basa su due componenti principali:
  • il mantenimento di ciò che si è raggiunto nel tempo
  • il miglioramento di quello che ancora non funziona come dovrebbe
L'obiettivo del mantenimento è quello di salvaguardare lo standard tecnologico, manageriale e operativo raggiunto, mentre la funzione di miglioramento mira a migliorarlo. Parlando di mantenimento, il management dovrà stabilire tutte le politiche, le direttive e le procedure necessarie per assicurarsi di essere in grado di ripetere anche in futuro le performance raggiunte, spesso con tanta fatica. Una volta stabilite, compito della Direzione sarà quello di farsi garante del fatto che tutti all'interno dell'azienda le rispettino.
Se, invece, parliamo di miglioramento, possiamo riconoscere due modi completamente diversi di migliorarsi:

venerdì 28 ottobre 2011

Talent Management: i criteri di valutazione

In Italia, soltanto il 49% delle imprese si impegna nella fidelizzazione e motivazione dei dipendenti per una loro crescita professionale. In ambito Risorse Umane, infatti, il Talent Management non sembra una priorità d'investimento, anche se i cosidetti talenti, soprattutto in relazione agli obiettivi di innovazione, costituirebbero un valore aggiunto per l'impresa. Il Talent Management è poco radicato in Italia, dove i talenti ad alto potenziale non vengono "monitorati" nè tanto meno fidelizzati. Piuttosto che "coltivare" le giovani menti già in azienda, una recente ricerca Robert Half rivela che il 51% delle imprese italiane preferisce rivolgersi fuori, assumendo collaboratori esterni. Allo stesso tempo, però, è emersa anche la consapevolezza di dover sviluppare nuove strategie ad hoc. Talento: criteri di valutazione Lo studio condotto dalla società di recruiting specializzato, che ha preso in esame 200 manager italiani e 2500 internazionali, ha infatti evidenziato come la necessità di una migliore gestione dei talenti nasca in buona

martedì 25 ottobre 2011

Il lavoro non mi piace - Joseph Conrad

«Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c'e' nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi, la propria realtà, ciò che nessun'altro potrà mai conoscere»

Joseph Conrad (1857 – 1924)

Etica e professionalità': l'uomo è il lavoro

Ogni professionista (e non) deve prendere in considerazione nello svolgimento delle sue attività: Etica e Professionalità. I buoni rapporti umani e conseguentemente il proprio successo, non si creano solo attraverso capacità o tecniche comunicative, ma ri-considerando valori umani e professionali: quella parte di noi stessi verso la quale facciamo poca attenzione o che molte volte ci sfugge a livello razionale. L'esperienza nella Formazione Professionale e nello Sviluppo delle Risorse Umane, mi ha dato modo di verificare che l'Etica cioè: la parte filosofica che ha come oggetto i valori riferiti al volere e all'azione dell'uomo per un bene comune e la Professionalità, usata come mezzo di crescita personale, se inserite in ogni contesto formativo, sia Professionale, sia Privato, contribuiscono in maniera rilevante al successo del singolo individuo e dell'impresa. Scoprire o più onestamente concretizzare il messaggio di Edwards Deming : "Non e' l'azienda che fa l'uomo, ma e' l'uomo che fa l' azienda", significa essere partecipi di una nuova filosofia imprenditoriale impegnata principalmente nello Sviluppo delle Risorse Umane. Per i risultati positivi ottenuti ha trovato assertori in tutto il mondo, Romano Prodi e' stato sicuramente il promotore in Italia di questa filosofia, fare Formazione sull'uomo e non solo Informazione all'uomo, significa far lavorare le persone in modo armonico, in armonia con se stessi e con gli altri.

domenica 23 ottobre 2011

Progetto SIST Puglia e CGM Italia spa

Nell'ambito dello sviluppo del sistema sanitario elettronico, la regione Puglia è impegnata nella realizzazione della rete per la gestione integrata dell'assistenza primaria, grazie al contributo di CGM Italia in qualità di fornitore per la costruzione della infrastruttura tecnologica regionale. Il progetto è finalizzato all'integrazione e all'interoperabilità dell'informazione in sanità.

L'obiettivo della Regione Puglia è quello di realizzare un vero e proprio network che potenzi il Sistema Sanitario Territoriale, in termini di assistenza primaria e servizi resi all'assistito. Un polo interattivo sanitario, il Sistema Informativo Sanitario Territoriale (SIST), in grado di assicurare la presa in carico e la continuità dell'assistenza attraverso la condivisione delle informazioni sanitarie di ogni cittadino da parte di tutti i medici, nel rispetto della normativa sulla privacy. Per ogni assistito viene istituito il Fascicolo Sanitario Elettronico che raccoglie tutti i dati clinici e strumentali, mettendo a disposizione di tutti gli interessati uno strumento che collega virtualmente, ambulatori di medicina e pediatria di famiglia, presidi ospedalieri e strutture ambulatoriali e che va nella direzione dell'umanizzazione dei percorsi assistenziali.
Gli obiettivi:
  • Attuare il potenziamento dei servizi territoriali e dell'assistenza primaria;
  • assicurare l'integrazione in rete dei medici di assistenza primaria, al fine di agevolare i processi di continuità della cura;
  • supportare la cooperazione tra tutti i servizi del sistema sanitario;
Approfondimenti su: www.sist.puglia.it

sabato 22 ottobre 2011

Change Management - What is it and why it matters?

By: Izabela Waglay, President, EELI Group Inc. - Thursday October 13, 2011

When introducing anything new in our individual life, in an organization or society at large, we intuitively recognize that that introduction of change must be managed or we will not achieve what we have set out to do.   Same applies when we introduce new technology including BPM automation.   Very often we establish a change management team.  We go through the mechanics of managing change.   Why then the implementation of new technology such as BPM often does not deliver the expected benefits?  Why the adoption and internalization of the change is slow or nonexistent?  Is it because we are trying to manage what we really do not understand?  Is it because we forget that change involves people?

Che cos'è la Responsabilità Sociale dell'Impresa?

L'Unione Europea definisce espressamente la Responsabilità Sociale d'Impresa come una azione volontaria:

 «integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. » 

La maggior parte delle definizioni della responsabilità sociale delle imprese descrivono questo concetto come l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.  Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate.
L’esperienza acquisita con gli investimenti in tecnologie e prassi commerciali ecologicamente responsabili suggerisce che, andando oltre gli obblighi previsti dalla legislazione, le imprese potevano aumentare la propria competitività. L’applicazione di norme sociali che superano gli obblighi giuridici fondamentali, ad esempio nel settore della formazione, delle condizioni di lavoro o dei rapporti tra la direzione e il personale, può avere dal canto suo un impatto diretto sulla produttività. Si apre in tal modo una strada che consente di gestire il cambiamento e di conciliare lo sviluppo sociale e una maggiore competitività. La responsabilità sociale delle imprese non dovrebbe tuttavia essere considerata come un sostituto alla regolamentazione o alla legislazione riguardante i diritti sociali o le norme ambientali, compresa l’elaborazione di una nuova normativa adeguata.

giovedì 20 ottobre 2011

Etica aziendale

Un’azienda mantiene un comportamento etico non solo quando questo risulta essere del tutto conforme alla legge, ma quando fa propri dei valori sociali, quando instaura un corretto rapporto con l’ambiente inteso in senso molto ampio, quando adotta politiche di lavoro rispettose dell’individuo…, insomma quando svolge un ruolo positivo verso il contesto sociale ed economico in cui è inserita. Sarebbe un’ingenuità pensare che sia sufficiente un programma aziendale che prevenga, individui e punisca le sole violazioni della legge: per incoraggiare una condotta esemplare, un’organizzazione ha bisogno di nuovi valori aziendali e mutamenti strutturali per sostenerli. Il semplice fatto che un’azione sia legale non significa affatto che sia avulsa da problemi etici ed un chiaro esempio è il caso della SALOMON BROTHERS: quattro dirigenti vennero a conoscenza di attività illegali presso l’ufficio commerciale governativo, ma poiché non esisteva alcun obbligo di denuncia non dissero nulla per un po’ di tempo; quando resero pubblica la notizia, il ritardo provocò una forte crisi di fiducia presso tutti coloro che avevano contatti con l’azienda: i dirigenti dovettero licenziarsi perché avevano perso l’autorità morale necessaria per dirigere e la SALOMON BROTHERS subì perdite pari ad un miliardo di dollari.

martedì 18 ottobre 2011

Perchè, il Feng shui?

Negli ultimi trent'anni sono cambiati i parametri di ottimizzazione dello spazio lavorativo, in relazione al clima aziendale, al livello di produttività, rendimento, gerarchia; neo assunto=piccola scrivania, direttore=ufficio di medie dimensioni, presidente=grande scrivania in grande ufficio... Pareti divisorie sottili, a mezza altezza, open space... Uffici singoli, uffici adatti al lavoro in team... Dalla macchina da scrivere al computer... Dal computer al collegamento internet. Il Feng shui (letteralmente significa "vento e acqua) è un insieme complesso di nozioni e di conoscenze applicate all'analisi delle componenti ambientali che ospitano le persone. Le sue radici risalgono alla Cina di circa seimila anni fa ma nel tempo si è diffuso da maestro ad allievo e adattato alla cultura della maggior parte dei Paesi orientali fino a interessare anche l'Occidente. Nel nostro Paese giunge alla fine dello scorso millennio sull'onda del successo avuto in America e nei Paesi dell'area anglosassone.

sabato 8 ottobre 2011

Perché un altro blog sul management nell’era del Social Networking?

L'idea nasce con lo scopo di creare connessioni ed attivare una conversazione con gli addetti ai lavori, e non solo, sulla responsabilità sociale nell’impresa. Partendo a piccoli passi, coinvolgendo collaboratori, i partner, i clienti ed anche i semplici conoscenti, creando con il tempo, la nascita di una community, che se ben alimentata, sarà disponibile al dialogo, alla partecipazione e condivisione di esperienze. Il concetto di etica inteso come “riflessione critica sui comportamenti vissuti” oppure come “ricerca del senso direttivo dell’agire” è quasi sempre rivolto al concetto assistenziale e raramente viene considerato in un contesto manageriale, dove il manager “maneggia” direttamente persone o strutture che contengono «individui»; per cui a seconda della propria personalità e delle proprie attitudini, è in grado di incidere positivamente o negativamente sulla vita di altri esseri umani in modo importante. Anche al di fuori dell’attività lavorativa in quanto quest’ultima può influenzare in modo determinante tutto quello che concerne la nostra sfera personale e interpersonale. Questo concetto si espande nell'Impresa in quanto le aziende sono formate da uomini che generano relazioni con i clienti, i fornitori, gli stakeholders, pertanto l'etica nell'impresa deve tendere, a mio avviso, alla “creazione di valore per il cliente” e al “rispetto per la dignità di ciascun individuo”, promuovendo un comportamento deontologico che garantisce il libero mercato, una libera e leale concorrenza e la costruzione di rapporti basati sulla mutua collaborazione e sulla fiducia di tutti gli stakeholders.
Enzo Lovicario

L’azienda è etica e sociale, c'è il manager “responsabile”

Non attività di beneficienza o filantropia, ma una vera e propria attitudine, un’impostazione valoriale a rapportarsi con gli stakeholder, i portatori di interesse interni ed esterni all’azienda: il personale, sindacato, fornitori, clienti, associazioni o le ong. Con l’obiettivo di massimizzare gli utili e acquisire così un vantaggio sui concorrenti. Parliamo della responsabilità sociale d’impresa, o, all’inglese, la “corporate social responsibility” (Csr), cioè l’integrazione di preoccupazioni di natura etica, sociale ed ecologica all’interno della visione strategica d’impresa.  Tanti e vari gli strumenti a disposizione. Si va dal bilancio sociale al codice etico, passando per il dialogo con gli stakeholder, il management ambientale e le sponsorizzazioni.

Ma chi si occupa di responsabilità sociale all’interno dell’impresa? Negli ultimi anni si sta delineando la figura del Csr manager, dal triplice ruolo di professionista delle “practices” (ovvero le competenze tecniche per gestire politiche di comunicazione interna e verso il territorio, le attività di formazione del personale e welfare aziendale, per esempio), sensore del cambiamento socio-ambientale (dev’essere aggiornato sulle tendenze e le novità del settore) e promotore del dialogo con gli stakeholder.

venerdì 7 ottobre 2011

Management etico - Principi e fondamenti

Marco Eugenio Di Giandomenico, cultural manager, da sempre alla guida di progettualità interdisciplinari di carattere culturale e di taglio internazionale, intende, con la sua opera, investigare i principi e i fondamenti del cosiddetto “management etico”, vale a dire di un management che agisce in maniera socialmente responsabile. Sul tema della matrice concettuale del management etico non si è scritto molto, e ciò nonostante che la RSI (Responsabilità Sociale delle Imprese) rappresenti uno dei filoni più affascinanti di analisi della moderna teoria economica d’oltreoceano. Il focus viene posto piuttosto sul significato della RSI: da un’iniziale impostazione, per così direrestrittiva, che la identifica nel rispetto della legge, e ciò nel mentre si persegue la massimizzazione del profitto e la ricchezza degli azionisti, si è passati ad una ricostruzione concettuale più allargata, condivisa oggigiorno, oramai, da quasi tutti gli studiosi, la quale individua nel soddisfacimento di tutti gli stakeholders (tra i quali vanno annoverati gli stessi consumatori) la chiave di volta per l’impresa non solo nell’ottica della sostenibilità, ma anche e soprattutto nell’ottica del suo sviluppo  e del suo perdurare nel tempo.