sabato 29 ottobre 2011

KAIZEN: il miglioramento continuo

"Gestire" un'azienda è una cosa tutt'altro che facile che si basa su due componenti principali:
  • il mantenimento di ciò che si è raggiunto nel tempo
  • il miglioramento di quello che ancora non funziona come dovrebbe
L'obiettivo del mantenimento è quello di salvaguardare lo standard tecnologico, manageriale e operativo raggiunto, mentre la funzione di miglioramento mira a migliorarlo. Parlando di mantenimento, il management dovrà stabilire tutte le politiche, le direttive e le procedure necessarie per assicurarsi di essere in grado di ripetere anche in futuro le performance raggiunte, spesso con tanta fatica. Una volta stabilite, compito della Direzione sarà quello di farsi garante del fatto che tutti all'interno dell'azienda le rispettino.
Se, invece, parliamo di miglioramento, possiamo riconoscere due modi completamente diversi di migliorarsi:

venerdì 28 ottobre 2011

Talent Management: i criteri di valutazione

In Italia, soltanto il 49% delle imprese si impegna nella fidelizzazione e motivazione dei dipendenti per una loro crescita professionale. In ambito Risorse Umane, infatti, il Talent Management non sembra una priorità d'investimento, anche se i cosidetti talenti, soprattutto in relazione agli obiettivi di innovazione, costituirebbero un valore aggiunto per l'impresa. Il Talent Management è poco radicato in Italia, dove i talenti ad alto potenziale non vengono "monitorati" nè tanto meno fidelizzati. Piuttosto che "coltivare" le giovani menti già in azienda, una recente ricerca Robert Half rivela che il 51% delle imprese italiane preferisce rivolgersi fuori, assumendo collaboratori esterni. Allo stesso tempo, però, è emersa anche la consapevolezza di dover sviluppare nuove strategie ad hoc. Talento: criteri di valutazione Lo studio condotto dalla società di recruiting specializzato, che ha preso in esame 200 manager italiani e 2500 internazionali, ha infatti evidenziato come la necessità di una migliore gestione dei talenti nasca in buona

martedì 25 ottobre 2011

Il lavoro non mi piace - Joseph Conrad

«Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c'e' nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi, la propria realtà, ciò che nessun'altro potrà mai conoscere»

Joseph Conrad (1857 – 1924)

Etica e professionalità': l'uomo è il lavoro

Ogni professionista (e non) deve prendere in considerazione nello svolgimento delle sue attività: Etica e Professionalità. I buoni rapporti umani e conseguentemente il proprio successo, non si creano solo attraverso capacità o tecniche comunicative, ma ri-considerando valori umani e professionali: quella parte di noi stessi verso la quale facciamo poca attenzione o che molte volte ci sfugge a livello razionale. L'esperienza nella Formazione Professionale e nello Sviluppo delle Risorse Umane, mi ha dato modo di verificare che l'Etica cioè: la parte filosofica che ha come oggetto i valori riferiti al volere e all'azione dell'uomo per un bene comune e la Professionalità, usata come mezzo di crescita personale, se inserite in ogni contesto formativo, sia Professionale, sia Privato, contribuiscono in maniera rilevante al successo del singolo individuo e dell'impresa. Scoprire o più onestamente concretizzare il messaggio di Edwards Deming : "Non e' l'azienda che fa l'uomo, ma e' l'uomo che fa l' azienda", significa essere partecipi di una nuova filosofia imprenditoriale impegnata principalmente nello Sviluppo delle Risorse Umane. Per i risultati positivi ottenuti ha trovato assertori in tutto il mondo, Romano Prodi e' stato sicuramente il promotore in Italia di questa filosofia, fare Formazione sull'uomo e non solo Informazione all'uomo, significa far lavorare le persone in modo armonico, in armonia con se stessi e con gli altri.